Cosa è Focognano

Focognano è un museo “vivente” del territorio, accuratamente progettato e costruito per essere testimonianza concreta dell’antico paesaggio che caratterizzava un tempo la Piana Fiorentina.

È il frutto di un complesso insieme di interventi di ecologia applicata al paesaggio secondo precisi indirizzi di tipo scientifico ed estetico che ne fanno un esempio unico in Italia di architettura contemporanea degli spazi aperti e, allo stesso tempo, di ricerca estetico-artistica pura.

L’Oasi di Focognano rappresenta un vero e proprio scrigno di biodiversità, un grande museo di storia naturale all’aperto”. I diversi ambienti palustri che si possono ammirare nell’Oasi sono costituiti da habitat complessi, scientificamente progettati e gestiti per ospitare le diverse specie.

È la dimostrazione di come un territorio possa essere recuperato, valorizzato e difeso a prescindere dallo stato in cui versava e del contesto territoriale in cui è immerso.

Le strategie e le tecniche di ricostruzione e conservazione del paesaggio applicate in questo luogo costituiscono oggi un patrimonio scientifico di grande valore. Focognano è e vuole essere un modello di intervento per altre aree simili del nostro Paese: da molti anni questo progetto viene studiato come caso esemplare in molte facoltà (Architettura, Biologia, Scienze Naturali, Agraria, Ingegneria, Geografia, etc.) di varie Università italiane e estere.

Focognano è inoltre un caso unico per ciò che riguarda l’interazione sociale e la partecipazione pubblica alla vita naturale di un territorio. Chiunque lo desideri può infatti prendere parte alla gestione dell’area collaborando come volontario alle attività che vengono organizzate tutto l’anno per la conservazione di questo patrimonio collettivo.

Con la presa in possesso, attraverso lo strumento dell’esproprio pubblico, di aree banali e semiabbandonate e con la loro trasformazione in luoghi di grande interesse paesaggistico ed ecologico, Focognano è divenuto il primo esempio di una nuova forma di “occupazione di suolo” di segno però completamente opposto a quello “classico” (inteso come aumento del volume del costruito, e quindi di “consumo”) perché volta esclusivamente a far riemergere l’originario aspetto naturale dei luoghi.

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